Lunedì, 08 Luglio 2024 14:03

“StarTap25”: premiate le migliori start up del territorio

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L’evento all’’Università degli studi di Bari, Dipartimento ionico, dove nella sede della città vecchia la fondazione Taranto 25 ha premiato “StarTap25”, risaltando il lavoro di affermati professionisti e imprenditori del territorio. Tra i premiati anche il dott. Michele Genga, noto osteopata, per un progetto innovativo.

 

TARANTO – Non poteva essere luogo migliore – spiega il direttore del Dipartimento ionico – prof. Paolo Pardolesi, per celebrare le eccellenze locali. Dipartimento, quello ionico, protagonista di eventi che valorizzano le imprese, le startup, il territorio. Così è la volta di Taranto25, fondazione che ha premiato “StarTap25”, con il lavoro innovativo di professionisti tarantini. 

Tra questi, il noto osteopata e fisioterapista, dott. Michele Genga, già premiato a Rimini alla fiera WMF, per il progetto della sua startup “Cranio Tech Solution”. Uno speciale “casco” munito di particolari sensori che trasmettono impulsi elaborati da un apposito software. Una vera e propria rivoluzione nel campo della diagnostica.

È così importante oggi premiare il lavoro delle startup, dare risalto  ai risultati di affermati professionisti che hanno saputo valorizzare il territorio. Dott. Genga ci parli del suo progetto:

“Un progetto che portiamo avanti con tanti colleghi – risponde Genga – tra cui Simone Bennani, dell’università di Chieti. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare la mobilità delle ossa craniche. Dopo anni di esperimenti, ci siamo indirizzati in questa avventura. 

Bennani spiega:” abbiamo brevettato un sistema che servirà a dimostrare e a rilevare in maniera oggettiva questa mobilità che noi già palpiamo in maniera soggettiva. Stiamo dando oggettività a qualcosa che già conoscevamo, e quindi abbiamo depositato il primo brevetto in assoluto nella storia, avendo fatto anche già uno studio di anteriorità. Non c’è quindi nulla del genere oggi in circolazione.”

Questo è uno dei sette progetti premiati, tra i 36 presentati, alla fiera WMF di Rimini. 

Si, è stata una magnifica avventura – riprende Genga – lo scorso anno alla fiera internazionale di Rimini, dove abbiamo avuto la possibilità di farlo conoscere e di interfacciarci con colleghi di altre parti del mondo. Erano entusiasti, abbiamo questa fretta di dimostrare e di crescere, perché questo caschetto potrebbe aiutare tantissime figure in ambito sanitario.”

Come funzionerà il casco?

“Partiamo dal principio che vi sono problematiche e delle disfunzioni che nel nostro ambito, cioè nell’ambito osteopatico, vengono denominate compressioni. Queste fanno si che il cranio non lavori in maniera corretta. Questo “Cranial device” avrà lo scopo di aiutare il neurologo, il pediatra, o l’ortodonzista, a valutare questi movimenti. Se non c’è mobilità, il cranio va in iperpressione  e può creare problemi come la cefalea. 

Potrà quindi essere un ottimo meccanismo di prevenzione

“Non è curativo, ma sicuramente preventivo.”

 

 

 

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